Trieste - Piazza Giuseppe Garibaldi e dintorni

La piazza prima di essere intitolata a Garibaldi, ha avuto più denominazioni: Piazza della Stranga (dal tedesco Schranke, dogana) per la presenza della dogana, Piazza della Marina per il palazzo dove avrebbe dovuto avere sede il Comando Supremo della Marina Militare e Piazza Elisabetta in onore dell'Imperatrice d'Austria che visitò Trieste per la prima volta nel 1856


Palazzo detto Polifemo, Fu costruito nel 1882 con i capitali della Banca Union di Vienna. Avrebbe dovuto ospitare in un primo tempo il Comando Supremo della Marina Militare ed in un secondo tempo la sede centrale della banca stessa ma alla fine non si fece nulla. A quel punto fu ristrutturato internamente rendendolo adatto ad ospitare appartamenti. Originariamente, il foro nel gruppo scultoreo sulla facciata avrebbe dovuto contenere un orologio e i cittadini per burla chiamarono il palazzo Polifemo.

La fontana del 1858 è opera dello scultore triestino Giovanni Depaul (1858) su disegno dell'Architetto Vallon.
Fu commissionata per l'allora piazza Elisabetta, chiamata così in onore dell'Imperatrice d'Austria che visitò Trieste per la prima volta nel 1856.

La statua della Madonna in oro del 1954 è opera dello scultore triestino Franco Asco.
La festa dell'Immacolata a Trieste si associa con la Madonnina d'oro di Piazza Garibaldi, che ogni 8 dicembre diventa protagonista della suggestiva cerimonia dell'Infiorata.

Sotto: Via della Raffineria. Il nome della via deriva da una antica raffineria di zuccherio con la sua ciminiera,
eretta nel 1804 da G. C. Ritter, ora non più esistente.

Casa Liberty del 1914 in Via della Raffineria 4 - Progetto dell'Architetto Franco Angeli
Casa tra Via della Raffineria e Viale Gabriele D'Annunzio
Edificio scolastico in Via della Raffineria

A sinistra:
Trieste: Via Molino a Vento 3. Al terzo piano abitava e vi morì nel 1900 il garibaldino capitano Giovanni Pagani, nato a Lugo di Romagna nel 1838, che partecipò all'impresa dei Mille con Giuseppe Garibaldi. Dopo la Breccia di Porta Pia, il Pagani venne a vivere a Trieste dove teneva lezioni di matematica e filosofia, oltre a gestire la contabilità di alcune ditte. Nonostante fosse ormai in età, nel 1897 partecipò alla campagna di Grecia, combattendo valorosamente e al suo ritorno a Trieste trovò impiego presso l'Officina Comunale del Gas. Alla sua morte ci fu uno scontro tra la polizia e i suoi amici e sostenitori di animo irredentista perché, contrariamente al volere delle forze dell'ordine, la salma era stata vestita con la sua divisa da garibaldino, con la camicia rossa e le sue decorazioni. Ebbero la meglio i sostenitori del Pagani che alla fine ebbe un imponente funerale e fu sepolto con la camicia rossa e le decorazioni. (Fonte: L.Veronese)

Curiosità: Via del Molino a Vento. Il “mureto de le straze”: era il soprannome dato all'inizio della via, quando prosperava all'aperto sul parapetto in muratura un mercatino di abiti usati. L’area era abitata da gente povera e su questa via si contavano molti rigattieri e straccivendoli, che esponevano la loro mercanzia sui marciapiedi: per questo il sito era frequentato da una moltitudine di nuovi cittadini che, in cerca di lavoro, arrivavano a Trieste dai dintorni o dalle lontane province dell'impero, dai Balcani, dalla Grecia o dal Medio Oriente, alla ricerca di vestiario, scarpe e qualsiasi capo abbisognasse loro. Gli affari e le contrattazioni si svolgevano all'aperto e spesso le persone si cambiavano sul posto le loro vesti. Fuori dei magazzini stavano esposte le merci, appese su sostegni mobili o fissi; il muro della via fungeva da tavolo da lavoro, sul quale venivano sul momento tagliati, cuciti e adattati i vestiti sul nuovo cliente. (Fonte Dino Cafagna)



Via Giorgio Vasari 11
Via Giuseppe Parini angolo Via Giorgio Vasari
Via Pondares


Sopra: Via Alfredo Oriani angolo Via Giorgio Vasari - palazzo in stile neotoscano con riferimento al primo rinascimento fiorentino - Negli anni 20-30 al piano terra c'era il Cinema Réclame poi chiuso e oggi c'è il negozio di abbigliamento Magazzini Trieste (MT) - Il Cinema “Réclame” diventò famoso in tutt’Italia, perché durante una proiezione, un memorabile pomeriggio del 14 gennaio del 1924, dentro al cinema venne arrestato il pericoloso brigante e bandito Giovanni Colarich. (Fonte: Dino Cafagna)
Via Alfredo Oriani 3 - Casa del 1906

Via Alfredo Oriani

Largo Barriera Vecchia

Largo della Barriera Vecchia (ex Piazza dell'Impero):
Casa a sinistra - Largo Barriera Vecchia 11: L'immobile è collocato in Largo Barriera Vecchia, nato con il nome di Piazza Impero, spazio urbano di forma trapezoidale formatosi con le demolizioni degli anni Trenta. Il nome di Barriera Vecchia risale alla seconda metà del Settecento quando viene creata una nuova barriera, da qui il termine "nuova", in Via Commerciale. L'antica Barriera rimane attiva coem "ufficio per l'esazione delle gabelle e pedaggi", fino al 1849, anno in cui viene traslocata in Via dell'Istria. L'edificio viene costruito sul sito occupato tra Settecento e Ottocento dal cimitero della comunità Greco-Illirica. L'immobile viene completato nel 1828, in base al progetto datato 20 maggio 1827 dell'architetto Giovanni Nepomuceno Semetz. L'idea originaria prevede una soluzione per tre edifici con unico prospetto su Largo Barriera Vecchia in modo da creare un'unica facciata tripartita. La formula originaria si ritrova nelle strutture laterali, mentre quella centrale risulta palesemente alterata. In fase di esecuzione infatti, la fascia marcapiano dell'edificio in esame viene innalzata lievemente, mentre il balcone dell'immobile segnato al civico numero 13 viene sostituito con un parapetto in ferro battuto. Il complesso di edifici passa di proprietà a Giorgio Preschern a cui viene ceduto dal Semetz, in seguito a problemi finanziari causati dalla crisi economica del 1931.
Casa a destra - Largo Barriera Vecchia 13: Il fabbricato è stato edificato nel 1827 su progetto firmato dall'architetto Giovanni Nepomuceno Semetz.
Per la costruzione di questo immobile, nel 1826 il Semetz aveva acquistato parte del fondo che fino all'anno precedente era stato il cimitero della comunità greco orientale. Il progetto originario prevedeva un unico complesso omogeneo, che doveva comprendere gli edifici n. 11-12-13 di Largo Barriera Vecchia, in realtà poi il progetto è stato realizzato solo per i due edifici laterali, molto simili fra loro. Nel 1835 i fabbricati divennero proprietà di Giorgio Preschern. Il pianterreno è stato interessato da diverse modifiche tra il 1888 e il 1983 che ne hanno alterato l'aspetto originario, dovute alle esigenze dei negozi ivi situati e all'apertura di un cinema. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)
Largo della Barriera Vecchia (ex Piazza dell'Impero)

Viale Gabriele d'Annunzio 48 - Nel 1943 si chiamava Viale G. Sidney Sonninoe
poi venne denominato viale Gabriele D'Annunzio.

Via Luca Signorelli 1

Via del Ghirlandaio 1,2,3,4


Via del Ghirlandaio angolo Via Luca Signorelli
Piazza dei Foraggi: Barriera Vecchia. Al termine di viale G. D'Annunzio. C.A.P. dal numero 1 al numero 4 e numero 9: 34138; numero 5 e numero 6: 34139; numero 7 e numero 8: 34137. La denominazione indicava originariamente la piazza situata dietro la Caserma Grande, corrispondente all'incirca, oggi, a foro Ulpiano. Il toponimo era dovuto al fatto che lì si svolgeva il mercato dei foraggi, in particolare del fieno. Agli inizi del secolo il mercato venne trasferito in zona periferica, nella piazza odierna che dal 1910 assunse il nome di «piazza nuova di Foraggi» e poi, semplicemente, «piazza dei Foraggi». Con Delibera del Podestà d.d. 3.3.1934 il nome di piazza dei Foraggi venne modificato in quello di «piazza dei Caduti Fascisti», intitolazione soppressa con Delibera del Podestà d.d. 5.3.1938 allorché ne venne disposto il trasferimento all'attuale piazza San Giovanni. Risale al 1912 il gruppo di case dell'I.C.A.M. all'angolo viale D'Annunzio via Signorelli, un cui lato prospetta piazza dei Foraggi, sorto su terreni già appartenuti al barone Sessler. L'ampio caseggiato al numero civico 4, la cui facciata prospetta la piazza verso la galleria di Montebello, venne progettato nel 1926 per conto dell'I.A.C.P. dall'architetto U. Nordio. (da: artericerca.com)

Il viale inizialmente intitolato a Sidney Sonnino cambia denominazione in viale D'Annunzio nel 1943, da ricordare che tale nome dal 1922 al 1943 era stato dato all'attuale via del Teatro. La strada progettata nel 1925 dall'architetto Jona si aprì attraverso campagne e terreni incolti, determinando la scomparsa del tratto iniziale di via della Tesa. Il primo tronco stradale venne inaugurato nel 1932 la strada è stata completata nel 1936. In questa zona ci fu un'intensa urbanizzazione e vennero costruite molte case popolari. Le prime case in piazza Perugino vengono costruite fra il 1922 e il '24, le costruzioni sono piuttosto imponenti e curate esteticamente. (Fonte: Margherita Tauceri)

A destra:

Via Vittorino da Feltre n.9: la testa di cavallo che indicava l'esistenza nel 1914 della Scuderia Pitton con noleggio di carrozze e carri.

Oggi i locali sono occupati da una autorimessa.




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